16/05/2014

Riflessioni sulla discesa dei prezzi. E’ il momento di comprare?

Mare mosso sul fronte biotech. La preoccupazione circa la sostenibilità dei prezzi dei prodotti, insieme ad alcune rotazioni da parte degli investitori verso azioni “value” piuttosto che “growth”, ha contribuito a un grave battuta d’arresto. Ma continuiamo ad essere ottimisti . Una serie di ottimi fondamentali del settore , insieme a valutazioni che ora sono ancora più attraenti data la crescita in atto, suggeriscono che gli investitori lungimiranti e capaci di cogliere le opportunità che si presentano saranno ben ricompensati – a condizione che mantengano i nervi saldi e non  si facciano intimorire dagli storni in atto.

Di fatto la biotecnologia ha dimostrato di essere stato il miglior settore su cui investire nell’ultimo decennio ma spesso è stato snobbato dagli investitori, per mancanza di cultura o perché di fatto scoraggiati da banche o consulenti che definivano il settore “molto rischioso”, salvo poi raccomandare l’ultima IPO biotech perché anche questa sarebbe potuta salire dopo gli ingenti rialzi registrati negli ultimi anni.

Ed invece è arrivata la discesa innescata (a nostro avviso) proprio dagli ultimi arrivati che, non avendo dimestichezza o profonda conoscenza sul comparto, prima hanno sottoscritto a piene mani IPO di piccole aziende biotech come se fossero i big player del settore, salvo poi vendere tutti i big player del settore come se fossero l’ultima IPO arrivata sul mercato trascinando al ribasso anche società ed aziende con solidissimi fondamentali e strabilianti prospettive di crescita.

Dopo la battuta d’arresto, in realtà, le valutazioni delle aziende biotecnologiche sono divenute ancora più attraenti. Se si considera il rapporto crescita/prezzo-utile ( PEG ) molte aziende appaiono estremamente interessanti. Un PEG uguale o inferiore a uno è visto come a buon mercato. Molte aziende biotech mostrano oggi un valore PEG uguale o inferiore a questo limite il che significa che il loro tasso di crescita è superiore alla crescita dei loro P/E.

Se si guarda ad esempio agli ultimi dati derivanti dalla trimestrale di Gilead Sciences, la società produttrice del famoso Sovaldi, il primo farmaco al mondo in grado di curare l’epatite C la cui notizia di una richiesta di riduzione del suo prezzo avanzata da un senatore USA è stata presa come ragione e causa del sell-off, ci si accorge che il fatturato della società mostra un incremento del 100% rispetto al trimestre precedente (da 2,5 a 5 miliardi di dollari per un fatturato annuo che passerà dunque da 10 a più di 20 miliardi) mentre l’utile è addirittura triplicato.

Come dovrebbe comportarsi dunque l’investitore medio in questo periodo di turbolenza dei mercati ed in particolare di quello biotech?

Due sono le considerazioni che possono aiutarci a capire come il settore biotech continuerà il suo trend storico di crescita (pochi sono al corrente del fatto che la biotecnologia è risultato il miglior settore in termini di performance dal 2000 ad oggi con un +800%) e confermerà le previsioni che convergono nel riconoscergli una possibilità di crescita in futuro superiore a quella di qualunque altro settore industriale (un recente studio del MIT di Boston, ha inserito la biotecnologie tra le dieci tecnologie che cambieranno il mondo):prima di tutto è doveroso ricordare che oggi il settore sanitario mondiale sta vivendo un periodo di rapido cambiamento. Nel corso dei prossimi dieci anni un altro miliardo di persone si aggiungerà agli abitanti sulla terra, e la metà della popolazione mondiale avrà più di 50 anni. Questo, combinato con altri cambiamenti demografici come l’aumento delle malattie croniche, cardiovascolari e tumorali, potrebbe portare i costi dell’assistenza sanitaria a divenire insostenibili nel prossimo decennio. Di qui la necessità di nuovi farmaci che l’innovazione bio-tecnologica sta permettendo di realizzare. Il costo del sequenziamento del genoma umano è sceso a circa 1.000 dollari, il che porta ad un’esplosione di dati che possono essere estratti con la bioinformatica per venire poi utilizzati per scoprire nuovi obiettivi per la cura delle malattie. I nuovi farmaci innovativi possono contribuire al risparmio dei costi dei sistemi sanitari in quanto possono aiutare ad evitare ricoveri, assistenza curativa e riabilitativa o cure infermieristiche a lungo termine che rappresentano i principali driver di costo della spesa sanitaria.

Vi è stato un momento, ad esempio, dopo la seconda guerra mondiale, dove si pensava di aver vinto la battaglia contro le malattie infettive. Oggi purtroppo non è più così. Circa 20.000 persone muoiono ogni anno a causa di batteri resistenti agli antibiotici – e la cifra è in crescita . L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che molte infezioni comuni possano ancora uccidere senza sosta. Di qui l’esigenza di nuovi antibiotici, che la biotecnologia ha mostrato di essere in grado di produrre, in grado di contrastare le più comuni malattie.

In secondo luogo e necessario sottolineare come i recenti rialzi ed i multipli prezzo/utile elevati di certi titoli del settore che hanno probabilmente sollevato qualche perplessità tra gli investitori in realtà non devono assolutamente spaventare. Se analizziamo in maniera più approfondita la situazione ci rendiamo infatti conto che spesso le società hanno conseguito la redditività soltanto negli ultimi tempi e non hanno ancora raggiunto livelli di margini maturi;  spesso i rapporti prezzo/utile elevati non sono sempre sinonimi di sopravvalutazione di una società soprattutto perché riguardano gli utili “passati”. Ritornando al caso di Gilead Sciences per esempio, abbiamo constatato come la società presentasse un rapporto prezzo/utile pari a 90 (dunque molto elevato – titolo sopravvalutato) prima della pubblicazione dell’ultima trimestrale sceso poi a 30 nei minuti successivi alla presentazione dei dati, salvo poi scendere ulteriormente a 12 (dunque molto basso – titolo sottovalutato) se consideriamo che nel corso dei prossimi tre trimestri vengano “almeno” confermati gli utili correnti.

Nel complesso, riteniamo comunque che i principali player del settore (escludiamo dunque le ultime IPO), abbiano valutazioni assolutamente ragionevoli se si valutano le società principalmente sulla base dell’analisi dei flussi finanziari attualizzati. Riscontriamo che la maggior parte delle società è scambiata a livelli inferiori ai nostri obiettivi di prezzo e che i futuri successi sul fronte della ricerca e dello sviluppo potrebbero generare ulteriori potenziali rialzi. In base a questo parametro, continuiamo a ritenere che pochissime società siano palesemente sopravvalutate.

E dello stesso parere sembrano essere anche gli analisti di RBC e di Credit Suisse i quali sostengono che oggi i titoli biotech continuano ad essere scambiati ai multipli più bassi degli ultimi anni sottolineando come questi siano addirittura più bassi di quelli assegnati allo S&P 500 se si considerano gli utili 2015 e 2016. 

Alcune Buone opportunità:

Gilead Sciences , Inc. E’ stato il motivo principale del selloff del settore, sulla base della denuncia di qualche senatore USA riguardo al prezzo richiesto per Sovaldi, il nuovo farmaco contro l’epatite C . Ma questo tipo di proclami non sono una novità – basta pensare che la stessa cosa capitò ad Amgen qualche anno fa senza tuttavia portare a nulla.  Per di più, Gilead sostiene che la nuova terapia è in grado di evitare le spese mediche a lungo termine relative alla insufficienza epatica, cancro e trapianti dovuti all’epatite C.

J. Lamarck lo ritiene un acquisto convincente, sottolineando come il titolo sia scambiato a sole 10 volte gli utili 2016 .

Amgen Inc. è una top blue chip in tutto il mondo biotech, con un valore di mercato pari a 84 miliardi dollari. Amgen ha raggiunto milioni di pazienti in tutto il mondo e sta sviluppando una pipeline di farmaci molto ampia ed innovativa. L’azienda è scambiata a 15 volte gli utili futuri, ed agli investitori viene riconosciuto un dividendo pari al 2 %.

Biogen Idec Inc. è un altro leader del settore biotech con 67 miliardi dollari di capitalizzazione di mercato e le sue azioni sono in calo del 20 % dai recenti massimi . Il suo titolo è scambiato a 20 volte le aspettative di utili 2015. Pur essendo il multiplo più alto dei suoi competitors, la pipeline più avanzata porta diversi analisti ad avere un price target sul titolo a USD 370- 400.

Isis Pharmaceuticals Inc.La società sta sfruttando la propria posizione di leadership nella tecnologia “antisense” per scoprire e sviluppare nuovi farmaci per la sua pipeline di prodotti e per i suoi partner. La pipeline si compone di 28 farmaci per il trattamento di una vasta gamma di malattie tra cui quelle cardiovascolari, metaboliche, malattie gravi e rare e cancro. Vanta una serie di importanti collaborazioni con Sanofi, Biogen Idec, AstraZeneca e Roche.

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